Un punto di partenza, anzi di ripartenza ma che lascia ancora parecchie incognite su una squadra Gabionetta dipendente, segna sempre lui ma segna solo lui. Squadra con poche alternative in panchina, ancora una volta troppo nervosa capace di svegliarsi dal torpore solo dopo aver preso uno schiaffo in pieno volto. C’è da lavorare e tanto per Torrente che deve trovare la giusta quadratura del cerchio. Cinque punti in quattro partite non sono tanti ma neppure pochi se si considerano gli avversari affrontati. Avellino, Spezia e Pescara, ad esempio, hanno preso parte nello scorso campionato ai play off per la serie A. Insomma, squadre di valore che non sono state certo smantellate e che hanno rappresentano un valido banco di prova per la squadra granata. Ora non resta che prendere il meglio da queste prime quattro gare trasformando la rabbia agonistica e le motivazioni in risultati e vittorie.
A Pescara un punto d’oro ma restano i problemi
L’esperienza del gruppo a fungere da mastice e toppa, per rappezzare il danno causato dall’ingenuo Schiavi. Il difensore di Cava de’ Tirreni, con la Salernitana sotto di un gol, usa i gomiti in modo sbagliato e lascia i compagni in inferiorità numerica per tutto il secondo tempo. Tiratina d’orecchie d’obbligo per il centrale che ha obbligato Pestrin, per la carenza di alternative a giocare al suo posto. Ma in dieci questa squadra si esalta. Era accaduto a Brescia è successo a Pescara. E poi c’è sempre lui Denilson Gabionetta che firma l’1 a 1 e scaccia via i fantasmi almeno per un’altra settimana. Rischia anche di vincere la Salerntana in Abruzzo. Alla fine il pareggio è il risultato più giusto.
Commenta