La comunità di Ogliara vive con sgomento la notizia dell’imminente trasferimento di don Giuseppe. Un fulmine a ciel sereno per una comunità che si sentiva ormai forte dell’opportunità di costruire, nell’arco dei nove anni del mandato sacerdotale di don Giuseppe, una vera grande famiglia.
I cittadini di Ogliara sostengono che è stata mortificata la speranza di vivere una lunga esperienza di comunione con un sacerdote che, arrivando a conoscere a menadito le esigenze pastorali, potesse farsene carico, dando vivo impulso alla promozione spirituale, umana e sociale di una comunità frammentata dall’individualismo e lacerata da mille conflitti, come testimoniano, tra l’altro, anche i recenti fatti di cronaca. In don Giuseppe- scrivono i parrocchiani di Ogliara- abbiamo riconosciuto il sacerdote in cui la preparazione dottrinale, la cultura profonda e le doti intellettuali rappresentano solo un valore aggiunto alla sua straordinaria umanità. Attento anche alle voci più flebili delle periferie esistenziali, ci ha esortato, con l’esempio, ad uscire dalle asfittiche prigioni del nostro egoismo per farci artigiani di pace e di comunione e riscattarci- scrivono ancora gli ogliaresi nella lettera al Vescovo. A Moretti i fedeli chiedono di non trasferire don Giuseppe. Ma le decisioni della Curia sembrano ormai prese.
Fonte LIRATV
Ormai anche nella Chiesa le gerarchie non contano più.Ognuno fa quel che gli pare e più gli fa comodo.Dove andremo a finire?
…..curia allo sbando si nasconde dietro le regole codici dettati…. senza sapere che c’è la gente in carne d’ossa…. chiesa di salerno..lontana dalla gente di salerno in tutti i campi…
Si parla addirittura di sgomento(sic!) tra i fedeli, per un semplice trasferimento del parroco della propria parrocchia.Cose da non credere!Vorrei far capire a questi fratelli, così indignati,che tra le regole della Chiesa esiste l’obbedienza.Ancora di più questa regola dovrebbero conoscerla benissimo e rispettarla i presbiteri, che al momento della loro ordinazione, hanno giurato fedeltà ed obbedienza alla Chiesa di Cristo, e quindi alle gerarchie ecclesiaste.L’obbedienza è lo strumento di cui Dio si serve,per far sapere dove Dio vuole che si operi.