La scoliosi idiopatica è familiare e il rischio di avere una scoliosi nei figli di un genitore scoliotico è del 30% e tale rischio sale al 50% se entrambi i genitori sono scoliotici. È’ quindi molto importante che i genitori facciano controllare tutti i propri figli, in particolare all’inizio della pubertà ( tra i 9 e 14 anni). La scoliosi è una malattia evolutiva e si aggrava in corrispondenza della pubertà, cioè nel periodo di maggior crescita staturale e continua ad e aggravarsi fino alla maturazione ossea.
La cosa fondamentale è che i genitori osservino con attenzione la schiena e la postura dei propri figli, soprattutto durante lo sviluppo. Può succedere infatti che una scoliosi lieve passi inosservata per anni, finchè dopo una giornata al mare o alla prova di un abito o dopo una visita medico sportiva, i genitori si accorgano che la schiena dei propri figli è stranamente curva o le spalle e i fianchi asimmetrici. In questi casi è importante rivolgersi immediatamente al proprio pediatra di famiglia, il quale riscontrata la scoliosi, consiglierà di rivolgersi ad un centro specializzato nella cura della scoliosi, dove il piccolo paziente verrà preso in carico da un medico specialista della colonna, che generalmente è il fisiatra o l’ortopedico.
In caso di scoliosi lieve, è utile la sola fisiokinesiterapia (ginnastica “correttiva”). Se nonostante la ginnastica correttiva, la scoliosi si dimostra evolutiva o se la deformazione ha già superato una certa soglia di gravità, occorre indossare un corsetto o busto. Solo nei casi più gravi si renderà necessario un intervento chirurgico. Tutte le scoliosi, anche le più gravi, sono state delle piccole curve: se interveniamo con le cure adeguate, quando sono ancora lievi, ben difficilmente si renderà necessario ricorrere a terapie lunghe, lesive e non sempre soddisfacenti. E’ utile svolgere, come complemento alla ginnastica correttiva, anche delle attività di tipo sportivo.
Ma in nessun caso lo sport può sostituirsi alla ginnastica medica posturale. E’ importante ricordare un luogo comune oramai sfatato da tempo: quello del nuoto, come terapia della scoliosi. E’ bene tuttavia precisare che tutte le attività motorie, comprese quelle asimmetriche, quali il tennis, la scherma e la ginnastica artistica, la ritmica e la danza, non sono mai dannose se praticate in forma amatoriale due o tre volte alla settimana. Tuttavia, quando è possibile scegliere, è meglio praticare sport in carico e che non mobilizzano eccessivamente la colonna, come pallavolo, basket, atletica, pattinaggio,calcio, perchè sviluppano la muscolatura antigravitaria e sollecitano le reazioni di equilibrio.
Dr Francesco Forte
Specialista Fisiatra
Direttore Centro Scolisi GruppoForte Salerno
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