Il progetto di restauro del ponte e di riqualificazione della zona antica, era vecchio del 2006, lo stesso Pipolo aveva contribuito come sindaco di quella amministrazione e prevedeva un investimento di circa 2 milioni di euro. “Non solo hanno rintonacato il ponte, ma hanno anche abbassato la volta di 30 centimetri, mettendo seriamente a rischio la struttura in caso di piena.”
A queste accuse ha replicato tramite un comunicato stampa l’attuale sindaco di Piaggine Guglielmo Vairo: “L’intervento di manutenzione realizzato sul ponte non ha apportato nessuna modifica. L’intonaco che ricopriva e ricopre il ponte era deteriorato e malandato da tempo, tanto che, in più punti, fuoriuscivano dalla muratura delle bacchette di ferro anche esse marcite e arrugginite (il ponte, infatti, è realizzato in cemento armato…).
L’intervento, in definitiva, ha rafforzato l’intonaco esistente, anche esso composto da calce e cemento, senza apportare alterazioni sostanziali. La patina di antico che caratterizzava il ponte prima della ristrutturazione è il frutto del passare del tempo sullo stesso materiale utilizzato nella costruzione originaria del ponte. In riferimento, poi, all’ampio spazio riservato alle considerazioni di un membro della minoranza del Consiglio Comunale, che disquisisce su “l’integrità e l’autenticità dei lavori” vorrei ricordare lo sfregio da lui perpetrato a pochi metri dal ponte in questione, alla facciata della Chiesa di San Pietro, risalente al XIII secolo, affiggendo una orrenda targa in marmo su cui è impresso il suo nome a futura memoria… “
Commenta