L’HPV può causare il cancro ad altre parti del corpo come vulva, vagina, pene, ano, bocca e faringe. È pericoloso, quindi, anche per gli uomini. Ma nel nostro Paese la copertura vaccinale, introdotta nel 2007 per le dodicenni, è a macchia di leopardo, con il rischio di non garantire a tutta la popolazione un accesso uniforme a questo strumento di prevenzione che rientra nei Livelli Essenziali di Assistenza. La media italiana della copertura (per le ragazze nate nel 1997) è pari al 70,8%, ben lontana dall’obiettivo del 95% inizialmente stabilito. E si passa da Regioni virtuose come Sardegna (86%), Toscana (83,8%), Puglia (83,1%) e Basilicata (82,4%) alle basse coperture di Bolzano (26,7%), Sicilia (58,3%) e Campania (64,9%).
”Vogliamo promuovere una campagna nazionale di sensibilizzazione rivolta non solo ai cittadini ma anche agli oncologi per abbattere le barriere culturali ancora presenti – spiega il presidente Aiom Carmine Pinto -. Siamo infatti di fronte a un vero e proprio strumento di prevenzione primaria contro i tumori.
Per questo realizzeremo un opuscolo che sarà distribuito in tutti i reparti di oncologia”. Oggi, un terzo dei casi di infezione da HPV riguarda i maschi, che corrono un rischio di infezione di ben 5 volte maggiore rispetto alle adolescenti. Purtroppo, però, per ora i ragazzi non possono essere immunizzati gratuitamente in tutte le Regioni, come avviene per le coetanee, anche se nel 2015 Liguria, Puglia, Sicilia, Friuli Venezia Giulia e Veneto hanno esteso l’offerta gratuita anche ai maschi nel dodicesimo anno di vita.
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