I prodotti nel mirino della Procura sarebbero stati acquistati da un’azienda romagnola che nel settore agroalimentare. Si tratta di pesticidi organici e battericidi ottenuti da estratti vegetali e prodotti derivanti dalla specie sophora flavescens. Durante la prima fase delle indagini erano stati sequestrati 8,5 tonnellate di prodotti tossici stoccati in un magazzino di una società di Ravenna. Individuati gli acquirenti, sono in corso i sequestri su scala nazionale del prodotto nocivo.
I sequestri in corso sono in contemporanea nelle Province di Alessandria, Ancona, Ascoli Piceno, L’aquila, Arezzo, Asti, Avellino, Bari, Bergamo, Benevento, Bologna, Brindisi, Brescia, Bolzano, Cagliari, Campobasso, Caserta, Chieti, Caltanissetta, Cuneo, Cremona, Cosenza, Catania, Forlì, Foggia, Firenze, Frosinone, Genova, Imperia, Lecce, Livorno, Latina, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Messina, Milano, Mantova, Modena, Matera, Napoli, Padova, Piacenza, Pescara, Perugia, Pisa, Pordenone, Parma, Pistoia, Pavia, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Ragusa, Roma, Rimini, Salerno, Siena, La Spezia, Sassari, Savona, Taranto, Teramo, Trento, Torino, Trapani, Terni, Treviso, Varese, Venezia, Vicenza, Verona, Viterbo.
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