La moda del selfie è arrivata addirittura in sala operatoria. Alcuni medici e infermieri di Napoli si sono messi in posa, sorridenti, davanti all’obiettivo con camici e guanti sporchi di sangue e con un paziente steso su un lettino, intubato e con un taglio da bisturi in primo piano. Un gesto di cattivissimo gusto che non sembra essere un caso isolato in Campania, infatti si sono registrati episodi simili anche in altri ospedali, quasi una gara a chi riesce a fare il migliore autoscatto e pubblicarlo poi su Facebook. La vicenda è finita al centro di accesi dibattiti in rete e al di fuori la rete tanto da far scattare la dura reazione dell’Ordine dei Medici di Napoli che ha chiesto di identificare i medici che si sono fotografati e hanno pubblicato le immagini in rete.
Le fotografie incriminate appartengono ad un’equipe di medici napoletani. In altre foto – sempre riportate dal Corriere del Mezzogiorno – protagonista dello scatto è invece un’equipe di dottoresse salernitane, intento ad eseguire un intervento all’addome, con tanto di bisturi e sangue in bella mostra. Il caso è diventato di dominio pubblico ed ha suscitato la dura reazione dell’Ordine dei medici di Napoli. “L’ennesimo caso di Napoli in cui operatori sanitari si fotografano con il pollice all’insù con il paziente sotto i ferri è un altro campanello d’allarme su una “moda” inaccettabile che si sta diffondendo nel Paese”. Così il responsabile sanità Pd e componente della Commissione Affari sociali alla Camera Federico Gelli.
“Dobbiamo ricordare a questi professionisti amanti dei social network che atteggiamenti inqualificabili come questo non possono essere accettati ma anzi perseguiti e condannati senza attenuanti. Presenterò un’interrogazione al Ministero della Salute per capire quali azioni ispettive intenda attuare laddove si sono verificate situazioni come avvenuto a Napoli e indirizzare i nostri operatori del settore ad avere atteggiamenti consoni al ruolo e alla professione che ricoprono.
Valuterò – prosegue Gelli – con il Presidente della Commissione se ci sono i margini per un approfondimento sul territorio nazionale per capire quanto e come questo malcostume sta prendendo piede. A questo proposito è fondamentale sollecitare Fnomceo e Ipasvi ad un controllo maggiore su i propri iscritti. E’ evidente – conclude il parlamentare democratico – che dobbiamo poter contrastare con ogni mezzo ulteriori comportamenti che danneggiano in primis il lavoro di medici e infermieri oltre che l’immagine del nostro sistema sanitario”.
Da licenziare , intervenga il Ministro per sbatterli fuori.