«Lo stesso ministro Emma Bonino – spiega – come risulta dagli atti parlamentari, aveva più volte invitato al silenzio, perché tutto sarebbe finito per il meglio».
«Bisogna dare atto ai presidenti delle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato – continua Cirielli – di aver parlamentarizzato la crisi e posto l’accento sulla mia posizione e su quella di Fratelli d’Italia. Ora è necessario passare dalle parole ai fatti, aprendo una crisi internazionale, bloccando la nostra partecipazione alle missioni più care all’ONU, Libano e anti-pirateria, minacciando di uscire anche dalle altre a partire dall’Afghanistan. Solo interrompendo subito le prime due si capirà che facciamo sul serio».
«E’ poi necessaria – conclude Cirielli –la messa in stato d’accusa di Monti, perché nella vicenda si profila un attentato alla Costituzione. E mi attiverò in Parlamento in tale direzione, mentre si continua a registrare lo strano silenzio del premier incaricato Matteo Renzi sulla vicenda».
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