Quel duplice delitto maturò in un contesto di campagna elettorale per la nota vicenda dei manifesti ma tra i killer e le vittime c’erano delle vecchie ruggini che sfociarono a Fratte la mattina del 5 maggio quando il boss Matteo Vaccaro fu schiaffeggiato da davanti al bar di Procida.
Ciccone era finito sotto la lente della magistratura per l’affidamento di alcuni manifesti elettorali.
Secondo il gip Ascoli, Ciccone e Marigliano, non essendo indagati per il duplice omicidio non potevano essere sottoposti ad intercettazioni strumento, quest’ultimo, che secondo il magistrato doveva essere adottato per trovare prove del reato e non indizi di reato.
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