Anche perché ad aggiudicarsi l’appalto, così come previsto dal bando che fissa a poco più di undici milioni e 600mila euro l’importo base, sarà la ditta con la proposta di spesa più bassa. Spetta ora alle imprese fornire le giustificative. Solo successivamente, una volta verificata la congruità dell’offerta di gara, il Comune stilerà la graduatoria definitiva entro quindici giorni circa. Nel mese di marzo, quindi, dovrebbero partire i lavori di messa in sicurezza di piazza della Libertà. Sul tema del massimo ribasso interviene il presidente dell’Ance Aies di Salerno, Vincenzo Russo, alla luce della riforma del Codice degli appalti approvata in via definitiva dal Senato che prevede come regola generale l’offerta economicamente più vantaggiosa e come eccezioni, disciplinate espressamente, il massimo ribasso.
“Proprio piazza della Libertà è uno dei tanti esempi dei danni prodotti dal ricorso indiscriminato alla pratica del massimo ribasso – dice Russo. E’ necessario che le amministrazioni recepiscano e in fretta questa novità legislativa. Il massimo ribasso è dannoso per le imprese ma anche per le stesse opere in quanto non sempre viene assicurata la qualità nei lavori, senza dimenticare che provoca aggravi di costi per le casse pubbliche. Purtroppo mio malgrado – conclude Russo – sono costretto a segnalare che in provincia le amministrazioni comunali continuano a fare ricorso alla pratica ormai obsoleta del massimo ribasso, procurando non pochi problemi alle imprese sane e di qualità”.
Fonte LIRATV
le classiche cose all’italiana….secondo me non la finiranno mai!
Diamogli il tempo di sbrigare l’iter burocratico necessario… due/tre anni per un paio di timbri e una firma ci vogliono, salvo complicazioni.
La mia è una battuta ma è così… sono uno dei pochi salernitani che vorrebbe che il crescent fosse portato a termine.
Il Comune fa bene a verificare! Il massimo ribasso, sono daccorddo con il Presidente dell’ANCE, è un sistema pericoloso se non addirittura criminogeno. Per proporre ribassi del 60% significa, considerato che il valore dell’appalto è calcolato sulla base di un prezzario regionale che data 2002/2003, che il risparmio, con buona probabilità, sarà conseguito o danno dell’opera (materiali scadenti) o dei lavoratori impegnati (mancanza di sicurezza e/o lavoro “nero). Vagliate bene! C’è il pericolo di andare a finire come nei casi della Cittadella Giudiziaria, del Palasport o della Stazione Marittima dove le ditte, che si erano aggiudicate le gare con forti ribassi, sono fallite, lasciando le opere incompiute e costringendo a ricominciare tutto da capo, con conseguente perdita di tempo e lievitazione dei costi! Qui non si tratterebbe di lentezze burocratiche ma di avvedutezza!
Io penso che prima di parlare bisognerebbe quantomeno essere acculturati sull’iter operativo inerente una gara d’appalto ed anche sui ribassi effettuati, la nuova norma prevede che l’ente appaltante decida se mettere a base di gara anche il costo della manodopera, in questo caso il comune di salerno ha indetto una gara di appalto escludendo dal ribasso il costo della manodopera per cui lavoro nero e quantaltro sono assolutamente da escludere la verifica della coungruita dei prezzi e’ un atto dovuto da parte dell’ente appaltante
Il lavoro nero no, ma la sicurezza ed il resto probabilmente si!