Roberto Mancini alla fine ha accettato le scuse di Maurizio Sarri per gli insulti rivolti allo stesso tecnico nerazzurro («frocio, finocchio») al termine della partita di Coppa Italia contro il Napoli al San Paolo. «Accetto le sue scuse», dice Mancini durante una intervista al programma «Le Iene». «L’Inter – si legge nella nota del club – conferma il proprio completo supporto a Mancini ed alla posizione etica da lui assunta durante i commenti al termine della partita. Sin dalla fondazione dell’Inter vi è la convinzione che tutti i giocatori, senza distinzione di nazionalità, lingua, religione, condizioni e orientamenti personali e sociali, siano i benvenuti in squadra. È giunto il momento di tracciare una linea che possa porre fine alle tante discussioni nate durante gli ultimi minuti di gara. Mancini e il Club desiderano accettare – prosegue la nota – le scuse presentate da Sarri e dal Napoli e auspicano che l’attenzione dei media e del pubblico possa tornare alle partite di Serie A e Tim Cup, in una stagione avvincente per i tifosi di entrambi i club».
Per il mister toscano però le pene non finiscono qui: oltre alla squalifica per due turni e la multa da 20mila euro (Mancini invece dovrà pagare un’ammenda di 5000 euro), dovrà far fronte anche alla querela presentata dalla Nuova Dc. Il segretario Alessi – offeso da una sua frase pronunciata sempre nel famoso dopopartita («A Mancini avrei anche potuto dirgli sei un democristiano…») – ha presentato l’esposto in Procura a Palermo.
Fonte Corriere.it
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