“Le 10 peggiori realtà ospedaliere in Italia in relazione ai tagli cesarei sono tutte campane. Mentre la media Italiana di questi
interventi è pari al 35% – dichiara il capogruppo di Campania Libera, Psi e Davvero Verdi Francesco Emilio Borrelli e membro della commissione sanità – nella nostra regione sfiora il 60%” “Con la commissione Sanità abbiamo già ritenuto necessario intervenire per evitare un’anomalia tutta campana a cui bisogna porre fine ed è pronta una proposta per cambiare le linee guida per equiparare il costo del parto cesareo con quello naturale con sostanziose decurtazioni economiche a chi abusa del cesareo”, aggiunge Borrelli
”Dagli organi di informazione apprendiamo questa mattina che le dieci peggiori realtà ospedaliere d’Italia in relazione alla percentuale di parti cesarei sono in Campania. A fronte di ospedali che in Lombardia hanno parti cesarei nella misura del 5%, in Campania abbiamo realtà nei quali la proporzione è invertita (90% di parti cesarei).
E’ una delle eredità più vergognose che riceviamo dalla gestione sanitaria degli anni passati ed è una delle eredità più vergognose di cui dobbiamo rapidamente liberarci. Siamo al lavoro. #LaCampaniaRiparte”. Così sui social il governatore campano, Vincenzo de Luca.
Perché allora hanno chiuso realtà come l’ostetricia di Mercato San Severino con il parto in acqua e la percentuale più bassa di cesarei in provincia di Salerno ???
Grazie ad una ostetrica che crede nel suo lavoro mia moglie ha fatto due parti naturali. Fosse stato per il ginecologo di turno le avrebbe fatto in entrambi i casi un cesario per togliersi il pensiero.
Io ho partorito a mercato san severino era un grandecreparto con ottimi dotori,e comunque nn sono i dotori ke vogliono fare il cesareo ma le gestanti.
Veramente conosco tantendonne he il cesareo non lo volevano e non lo vogliono tutt’ora. Sta uscita che sono le gestanti a volerw il cesareo non ha né capo e né coda. Se così fosse, non esisterebbero associazioni come innecesareo….