E questa è un’inversione di tendenza importante per una squadra che, fino alla scorsa settimana, sembrava essersi spenta, bloccata com’era dalla paura. Indipendentemente dal modulo che proporrà Menichini a Terni, dunque, la sensazione è che la strada intrapresa sia quella giusta e che, di partita in partita, gli interpreti possano pure ruotare (in base allo stato di forma e alle caratteristiche dell’avversario), ma che in ogni caso possa essere la Salernitana ad imporre il proprio gioco e non il contrario.
Per il centrocampo ci sono sei interpreti a disposizione di Menichini, non è arrivato un altro uomo che potesse dare un pizzico di imprevedibilità (all’occorrenza si può adattare Oikonomidis da mezzala, ruolo in cui si sarebbe potuto disimpegnare anche Nalini, il grande rimpianto di questa stagione), ma di certo c’è materiale su cui lavorare. Soprattutto se il tecnico di Ponsacco riuscirà a far sentire tutti importanti e a non creare titolari inamovibili e riserve fisse. Moro ha trascorsi in A, come Ronaldo (per quanto brevi) e non possono aver dimenticato come si gioca al calcio. Bovo e Pestrin la B la conoscono come le loro tasche. Odjer è un talento da svezzare. E Zito, se riuscirà a rimanere sempre alto il livello di concentrazione, potrà rappresentare il valore aggiunto. Se il centrocampo comincerà a girare a dovere, tutta la squadra, sia in fase difensiva che in attacco ne trarrà giovamento.
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