Titolo dello spettacolo – che rappresenta e sintetizza il senso, l’intensità e la voce del lungo percorso teatrale di Enzo Moscato – è Toledo suite, un appassionato omaggio al suo quartiere dell’infanzia – Toledo – e alla sua città: Napoli culla di visioni e canzoni, di purezza e contaminazioni “di anìmiche o corporali prigionie, così come di accese, libertarie fantasie – entrambe espresse da figure marginali e imbastardite: prostitute, sognatori, pazzi – che con la musica hanno in comunanza la splendida gratuità e la stranita perdita, sempre in bilico precario tra memoria e nostalgia o tra voglia di riscatto e ribellione”.
La canzone napoletana è poi il mezzo più appropriato per narrare, uno dei generi più ibridi e vicini al concetto di teatro, una sorta di drammaturgia sonora, un vincente amalgama di canto scenico, recitazione e musica. Suite di parole e suoni, di accenno di racconto e suo morire, la cui meticcia lingua è, al contempo, passato e reinvenzione, ferite e loro oblio, rispetto e travalicamento di un’antica, gloriosa tradizione (Petito, Scarpetta, De Filippo, Taranto, Viviani…) e spazio nuovo, utopico, per inediti, possibili universi. Da far baluginare – in un tempo di meteora – nell’aura eternizzante della scena.
Lo spettacolo sarà in scena venerdì 19 e domenica 21 febbraio.
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