Viene, in pratica, previsto un meccanismo per la definizione agevolata dei debiti di quei contribuenti impossibilitati a pagare tutto il debito accumulato con il fisco. Il testo, preparato grazie anche al supporto del Movimento oppressi dal Fisco (Mof), prevede che sia Equitalia a proporre ai cittadini in difficoltà di definire “a saldo e stralcio” la propria posizione debitoria. Il cittadino dovrà comunicare l’accettazione della proposta e procedere al pagamento:
– per importi inferiori a 50mila euro: in 8 rate trimestrali (ossia in 2 anni);
– per debiti dovuti oltre quota 50mila euro: in 12 rate trimestrali (ossia in 3 anni). Il richiamo nel testo a “tasse e contributi” lascia pensare a una ampia applicazione della normativa, escludendo probabilmente solo le multe stradali.
Il saldo e stralcio, ossia la transazione con il creditore, è un istituto che non trova applicazione nell’ambito dei rapporti con lo Stato e, in particolare, con l’Agente della riscossione, atteso il principio di pari trattamento di tutti i cittadini e l’impossibilità, quindi, di definire ipotesi di trattativa personalizzate con ciascuno di essi. Una forma di saldo e stralcio l’ha introdotta la cosiddetta legge “salva suicidi” sul sovrindebitamento, dando la possibilità, al debitore impossibilitato a corrispondere gli importi richiesti, di ricorrere al giudice per ottenere un taglio dell’importo dovuto a Equitalia (in questo, da apripista ha fatto una importante sentenza del Tribunale di Busto Arsizio).
Fonte www.laleggepertutti.it
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