In alcuni casi, la reazione allo svantaggio ha prodotto dei pareggi (col Pescara, col Crotone, a Trapani e Perugia). A Cesena, addirittura, il team di Lotito e Mezzaroma è riuscito a ribaltare il risultato e a portare a casa la prima vittoria esterna della stagione, dopo aver rimontato l’1-0 dei bianconeri. Contro il Lanciano, la Salernitana, che pure aveva collezionato palle gol in serie, era andata sotto, aveva reagito ed aveva pareggiato i conti con Donnarumma, ma poi s’è sciolta come neve al sole nel finale di gara, cedendo il passo ad una diretta concorrente. Ma quella gara, condita da 19 tiri verso lo specchio della porta avversaria, fa storia a sé.
Solo nella sfida in casa della Ternana, dopo il vantaggio degli umbri i granata sono naufragati, arrendendosi per 4-0 ai ragazzi di mister Breda. Il fatto che in tutte le partite della gestione Menichini (che continua a produrre un solo punto di media a partita) la Salernitana sia stata costretta ad affrontare una situazione di svantaggio è indicativo anche delle difficoltà psicologiche incontrate dai calciatori nell’affrontare questa avventura. Nel finale di stagione, dover rimontare uno o più gol di scarto (soprattutto negli scontri diretti) potrebbe non essere il modo migliore per cercare di pervenire alla salvezza. Per questo, allenatore e calciatori dovranno trovare il modo di risolvere questo “difetto” di fabbrica. E anche in fretta.
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