Il recital ha spaziato nella musica colta dal Settecento al Novecento offrendo al pubblico una vasta varietà di composizioni. Queste sono state introdotte storicamente e musicologicamente dalla stessa Maria Grazia Russo, che ha offerto elementi chiave per una maggiore consapevolezza nell’ascolto. Partendo dalla Fantasia in re min. di Mozart, che è stata interpretata evidenziando le luci ed ombre, che la caratterizzano, si è giunti alla Sonata op.22 n.11 di Beethoven. Qui la pianista attraverso un’analisi delle peculiarità stilistiche del compositore ha raggiunto momenti di vero lirismo nell’”Adagio con molta espressione”, con un attento controllo della cantabilità e del fraseggio.
Il Carnevale di Vienna di Schumann ha poi consentito all’ interprete di eseguire una composizione strutturalmente complessa, risultato di un periodo ricco e maturo dell’autore. La seconda parte del concerto ha visto poi l’alternarsi di studi di vari compositori: Skriabin (op.8 n.5,op.65 n.3), Chopin (op.10 n.4 e 12), Liszt (Mormorii della foresta e Ridda di gnomi), Rachmaninov (op.33 n. 6 e 7).
Qui Maria Grazia Russo ha dimostrato una sicura preparazione tecnica, che l’ha sostenuta nelle difficili interpretazioni degli autori, che dedicarono all’arte pianistica impervie prove musicali. Con slancio e autocontrollo l’interprete ha reso lo spirito degli Studi differenziandone gli stili e gli intenti. Il pubblico si è entusiasmato per una serata intensa e appassionante.
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