Un atto che, in parte e di fatto, cambia la missione dei presidi Ospedalieri di Cava de’ Tirreni, di Mercato San Severino, di Ravello e del Da Procida di Salerno. Si è arrivati ad una vera e propria “Città della salute”, articolata su tutti e cinque i plessi ospedalieri che compongono l’Azienda Ospedaliera Universitaria, in cui ciascun P.O. conseguirà una vocazione di laboratorio per lo sviluppo scientifico-assistenziale: – Cava de’ Tirreni (Santa Maria dell’Olmo), oltre alle attività del sistema di emergenza urgenza vengono affiancate attività di elezione di alta specialità, quali chirurgia generale e d’urgenza e anestesia. – Mercato San Severino (Il Gaetano Amico Fucito), in virtù della vicinanza alla sede del Campus di Baronissi, sarà la sede elettiva delle sperimentazioni nel campo dell’integrazione tra Didattica, Ricerca e Assistenza. Oltre al corso di laurea in Odontoiatria sono previste anche le seguenti strutture universitarie: Chirurgia Generale, Otorinolaringoiatrica, Chirurgia Maxillofacciale, Odontostomatologia, Medicina Legale.
Previsto inoltre un forte finanziamento per la ripresa strutturale, in particolare del plesso dove ubicare Odontoiatria e per il Pronto Soccorso. – G. da Procida di Salerno sarà la fucina delle sperimentazioni nell’ambito della riabilitazione; – Ravello (Il Costa d’Amalfi), dovrà svolgere non solo un ruolo di assistenza sanitaria per i residenti ma anche svolgere un ruolo di “garanzia” per le attività turistiche che rappresentano un potenziale enorme per l’economia di tutto il territorio, provinciale e regionale. Nei prossimi giorni chiederemo un incontro al Rettore e al Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliera per avanzare la richiesta di istituire dei centri di ricerca presso i presidi ospedalieri di Mercato San Severino e Cava de’ Tirreni. All’incontro solleciteremo anche la nomina dei componenti dell’Organo di Indirizzo. Abbiamo evitato, in questi anni, di proporre una rivendicazione puramente localistica, sostenendo la coniugazione delle attuali strutture sanitarie dell’area salernitana con una realtà di alto livello formativo e scientifico, per consentire a tutto il sistema sanitario ospedaliero, un salto di qualità e la formazione di una nuova classe medica di primissimo ordine.
Tutto è migliorabile, anche attraverso qualche critica, a condizione che le critiche rappresentate non siano frutto di qualche “attesa” personale successivamente “disattesa” e che procuri quindi risentimento in qualcuno. Da parte nostra c’è solo una preoccupazione legata alla chiusura contemporanea dei reparti di ginecologia presso i presidi ospedalieri di Cava de’ Tirreni e Mercato San Severino, con i relativi trasferimenti presso il “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno. Il trasferimento dei reparti non significa automaticamente il trasferimento dei pazienti. In effetti potrebbe verificarsi che una parte della popolazione, data la vicinanza geografica, si sposti, ad esempio, presso l’Umberto I di Nocera Inferiore. In tal caso potrebbe verificarsi un affollamento non previsto, con enormi problemi organizzativi, presso questo presidio e il contemporaneo “esubero” di personale preso il Ruggi… visto che molte volte “la matematica è anche opinione”!!!
Lo scrive in una nota Il Segretario Generale Cisl Salerno Pasquale Passamano
non è stato citato il raddoppio della struttura di cardiochirurgia… cosa che campeggia su tutte le prime pagine dei giornali. un aggravio di spesa che serve solo per creare nuove poltrone e vanificare il risparmio effettuato tagliando altri reparti. Avete idea quanto costa raddoppiare un reparto di cardiochirurgia? informatevi resterete sbalorditi dell’assurdità