Nel merito, Iannuzzi e Marotta rilevano come la Corte di Appello di Salerno svolge una funzione essenziale ed insostituibile nella organizzazione degli Uffici Giudiziari in Campania, al servizio delle prioritarie e legittime domande dei Cittadini. Infatti molto rilevanti sono l’indice di sopravvenienze ed i carichi di lavoro che ricadono sulla Corte di Appello di Salerno, con riferimento ad una vasta ed estesa area territoriale ed anche con un grave tasso di impatto della criminalità organizzata.
Nell’ambito delle 29 Corti di Appello in Italia (26 Corti e 3 Sezioni Distaccate) in Campania -la seconda Regione per popolazione la prima nel Mezzogiorno continentale ed insulare- giustamente operano 2 Corti, a Napoli ed a Salerno, come in Lombardia ed in Regioni con minor popolazione come Calabria, Sardegna e Trentino Alto Adige; mentre in Puglia funzionano 3 Corti di Appello che divengono addirittura 4 in Sicilia.
Il Distretto delle Corte Salernitana comprende un bacino con più’ di un milione di abitanti, come altre 8 Corti (Catania, Genova, Ancona, Catanzaro, Trieste, L’Aquila, Lecce, Cagliari), mentre il distretto di Perugia si colloca sotto il milione di abitanti, 7 altri distretti amministrano poco più di 500.000 abitanti (Potenza, Messina, Sassari, Taranto, Reggio Calabria, Trento e Bolzano) ed infine 2 distretti (Caltanissetta e Campobasso) hanno meno di 500.000 abitanti amministrati.
In questo contesto, come sostiene lo stesso Ministro Guardasigilli, l’obiettivo deve essere quello di una di una redistribuzione dei carichi di lavoro per le Corti di Appello, visto che ci sono Corti di più ridotte dimensioni che possono provvedere ad una parte dell’attivita’ di altre Corti territorialmente vicine e “più grandi”, che sono congestionate. Proprio in questa prospettiva, pienamente rispondente al miglior funzionamento degli Uffici Giudiziari, l’ambito di competenza della Corte di Appello di Salerno deve essere esteso ed ampliato recuperando, innanzitutto il territorio del Tribunale di Sala Consilina irragionevolmente accorpato con Lagonegro.
Inoltre può essere questa una occasione per alleggerire e decongestionare la Corte di Appello di Napoli, che attualmente ricomprende, accanto alla estesa e popolosa Provincia di Napoli, anche le altre 3 Province campane di Avellino, Benevento e Caserta. Ne discende che tale Corte e’ gravata da un carico di lavoro e giudizi pendenti enorme, ancor di più con la creazione del Tribunale di Napoli Nord, conseguentemente con tempi di giustizia troppo lunghi e con pesantissimi disagi per i Cittadini.
Ci sono tutte le condizioni per estendere il bacino territoriale della Corte di Appello di Salerno alla Provincia di Avellino, al fine di agevolare il funzionamento della Corte di Appello di Napoli alleggerendo il suo volume di affari, e per un più funzionale svolgimento delle attività giurisdizionali in Campania. Naturalmente ogni decisione in questa direzione deve essere preceduta ed accompagnata da un approfondito confronto con le Istituzioni Locali, la Magistratura e l’Avvocatura Irpine e tutti i mondi professionali interessati.
Del resto la circoscrizione territoriale della Sezione Staccata di Salerno del Tribunale Amministrativo regionale della Campania (TAR) comprende ex lege non solo la provincia di Salerno, ma anche quella di Avellino, con un funzionamento positivo del TAR. Inoltre la Corte di Appello di Salerno potra’ giovarsi della nuova e moderna Cittadella Giudiziaria a Salerno – con tutte le strutture e gli spazi necessari quale sede dei diversi Uffici giudiziari- in via di completamento finale alla luce del recente finanziamento statale già assegnato ed in fase di concreto impiego, per la istallazione delle reti informatiche e di tutti gli arredi occorrenti per il funzionamento della Cittadella medesima. In questa ottica Iannuzzi e Marotta assumeranno ogni iniziativa utile ed opportuna nel rapporto con il Ministero di Giustizia e con le diverse rappresentanze interessate del “pianeta Giustizia”.
Tino Iannuzzi
Nino Marotta
Era tutto preparato quando chiusero il tribunale di Sala per far scendere le persone amministrate sotto il 1000000 così da poter annullare la corte d’appello di Salerno.