“Il primo. E’ stata autorizzata l’importazione dalla Tunisia di 35.000 tonnellate aggiuntive di olio d’oliva senza dazi all’interno dei confini dell’Unione Europea. Questa norma (l’eliminazione dei dazi) avrà valore non solo per il 2016, ma anche per il 2017. I conti fatti dalla Coldiretti chiariscono la dimensione del problema. “L’aumento di import a dazio zero autorizzato dall’Europarlamento fino al 2017 mette a rischio un’azienda italiana su tre”. In allarme anche la filiera dei frantoi: gravi le conseguenze previste sui 4.700 impianti che producono in media 380.000 tonnellate annue di olio 100% Made in Italy.
Il secondo episodio sul quale vale la pena di soffermarsi riguarda, invece, l’oro rosso: i pomodori. Hanno fatto molto discutere le dichiarazioni del Commissario Europeo all’Agricoltura Phil Hogan, che ha ritenuto ammissibile la commercializzazione di pomodori San Marzano prodotti in Belgio. E’ appena il caso di ricordare che il pomodoro San Marzano è una varietà conosciuta in tutto il mondo e viene coltivata nell’area a ridosso del Vesuvio, nel territorio di 41 Comuni delle province di Napoli, Salerno e Avellino. Una Dop attiva dal 1996 che è non si è rivelata, però, adeguata ad evitare l’uso della dicitura “San Marzano” da parte di produttori che non hanno nulla a che fare con questa parte della Campania e del Sud Italia. “Il pomodoro San Marzano –
n – può essere coltivato al di fuori dell’aria geografica delimitata e non è appannaggio dei produttori italiani”.
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