Si discuterà delle gravi responsabilità di alcune Istituzioni, oltre che della politica, “che ancora una volta agisce da muro di gomma, mantenendo un silenzio assordante, senza compiere il proprio dovere e senza tutelare i cittadini e gli stessi lavoratori delle Fonderie”. “Si lanceranno le prossime iniziative del Comitato e dell’Associazione necessarie per ‘costringere la politica e le Istituzioni’ – si legge in un comunicato dell’Associazione – a dare una soluzione immediata entro maggio prima delle elezioni comunali. Auspichiamo – conclude la nota – che la Magistratura possa dare giustizie e verità identificando le responsabilità, le tante omissioni e complicità, che stanno lentamente venendo fuori.
FONDERIE PISANO: CHIESTA ORDINANZA SINDACALE DI CHIUSURA PER ASSENZA CERTIFICATO ANTINCENDIO.
Continua la mobilitazione dei cittadini di Salerno sulla delicata questione delle Fonderie Pisano, che da anni va avanti tra processi, sentenze di patteggiamento per reati ambientali, interrogazioni parlamentari, provvedimenti di chiusura e di riapertura “con riserva” e decessi per gravi patologie potenzialmente causate dall’inquinamento prodotto dall’impianto.
La novità di questi ultimi giorni è che le Fonderie Pisano non sono in possesso del CPI (certificato prevenzione incendi), indispensabile per garantire la sicurezza dei lavoratori e quella degli abitanti della zona in cui è situato l’impianto.
.Questa mattina una delegazione di cittadini ha sollecitato l’assessorato all’Ambiente del comune di Salerno ad intervenire, dato che la mancanza di tale certificato determina la possibilità di sospendere le attività dell’impianto, mediante un provvedimento del Prefetto (ai sensi del comma 3, art. 20 del D.lgs 139/06) o del Sindaco (art. 54 del D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, come modificato dalla Legge n. 125/2008 relativo ai poteri del Sindaco, quale ufficiale di Governo).
Dall’incontro è emerso che l’assessore ci ha consegnato la nota con il quale il comune ha chiesto al prefetto di conoscere quali provvedimenti intenda adottare ai sensi dell’art. 20 comma 3 del D.lgs 139/06 . Inoltre Calabrese ha evidenziato che , a suo parere, nonostante la nostra ferma contrarietà, non ci sono le condizioni per applicare un’ordinanza di chiusura contingibile ed urgente né per emergenza sanitaria ( art. 50 comma 5 Tuel), né per motivi di pubblica sicurezza ( art. 54 TUEL
Appare superfluo ricordare come la mancanza di tale certificazione metta seriamente a repentaglio la sicurezza dei lavoratori che prestano la loro opera all’interno della fonderia, considerato che tale luogo di lavoro è intrinsecamente ad elevato rischio di incendio. Tale vicenda porta alla mente il rogo avvento nel 2007 all’interno dell’acciaieria torinese ThyssenKrupp, che costò la vita a 7 operai: anche in quel caso le inadempienze riguardavano le norme antiincendio.
I cittadini hanno inoltre ricordato all’assessore che ordinanze di sospensione di attività sono state emesse per attività commerciali decisamente meno pericolose rispetto a quelle svolte giornalmente nella fonderia. (Si vedano le ordinanze nei link allegati).http://www.comune.sestu.ca.it/sites/default/files/ordinanza_60_del_29_aprile_2014.pdf
http://37.186.221.104/c023022/de/attachment.php?ATDOSSS=51618).
Sciopero ?
Pare quante ne so, poi conti e vedi che sono 5, tanti quanti erano contro il Crescent.
5? noooo ,25 di sicuro….!
Se questa fabbrica vuole restare sul mercato deve trovare subito una area adeguata alla sua possibile espansione.
Li dove è risulta assolutamente impedita per la creazione di una vera fabbrica che riporti dignità a Salerno agli operai ed agli abitanti della zona.
La politica non stia al ricatto ed acceleri questo spostamento ormai improrogabile ed utile a tutte le parti