Oltre all’attività di recupero del corpo del terzo sub, Silvio Anzola, avviata nuovamente questa mattina da parte degli speleosub dei vigili del fuoco, prosegue, dunque, l’attività di accertamento – delegata dalla Procura di Vallo della Lucania alla Guardia Costiera di Palinuro e alla Compagnia dei carabinieri di Sapri – per capire cosa sia realmente successo ad oltre 45 metri di profondità. L’analisi delle attrezzature (che sono state sequestrate) potranno stabilire gli aspetti tecnici di quella immersione conclusasi tragicamente. Come ha ribadito ieri il procuratore Giancarlo Grippo “la verità potrà svelarla la strumentazione dei tre sub, quel computerino che avevano al polso e che ha registrato movimenti e profondità.
Appena verrà recuperata anche la strumentazione di Anzola, allora si potranno confrontare i dati per capire anche se i tre siano rimasti sempre insieme o se qualcuno di loro si sia allontanato dal gruppo”. Malore, guasto alle attrezzature, un tragico imprevisto. Solo dopo che la Capitaneria di Porto avrà fatto una sua valutazione di quello che può essere accaduto e dopo che tutti gli elementi e la documentazione del caso saranno raccolti, saranno possibile vagliare le diverse ipotesi. “Non è escluso – ha specificato ancora ieri Grippo- che venga realizzata anche una simulazione animata di quello che è avvenuto, proprio per ricostruire al meglio l’incidente e capire eventuali responsabilità”.
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