Già a luglio i lavoratori – come ricorda Il Mattino oggi in edicola – avevano invaso le vie della città, improvvisando una marcia che bloccò il traffico delle strade principali. Stavolta, però, il corteo è stato segnalato e autorizzato. Le maestranze, di fatto, stanno rischiando di perdere il lavoro di una vita: se la fabbrica non sarà riaperta, la proprietà potrebbe avviare la procedura di mobilità e quindi quella di licenziamento. Dopo la rinuncia al riesame da parte della proprietà, non li rassicura l’annuncio di aver trovato un terreno in cui delocalizzare. La condizione di base perché il trasferimento dell’azienda possa avvenire è riuscire a tenere aperto lo stabilimento di Fratte per il tempo necessario.
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LE FOTO DELLA PROTESTA
I MOTIVI DELLA PROTESTA
LO SFOGO DELLA MOGLIE DI UN LAVORATORE
La soluzione è chiudere ed abbattere il mostro, due anni di cassa integrazione ed intanto costruire il nuovo stabilimento a norma visto che Pisano è stramiliardario. Mi fanno ridere i controlli ARPAC . Non ce bisogno di controllare niente. La fonderia è obsoleta ed inadeguabile e quindi altamente inquinante. Purtroppo questa è la realtà
Il problema è: i soldi per la cassa integrazione dove si trovano?
il problema durante il “ventennio” non è mai venuto fuori…responsabilita’ precise di chi adesso spara sentenze e proclami da circo equestre dal solo scranno a cui ambiva….presidente della regione campania…intanto ci sono la disperazione e la dignita’ soppressa dei lavoratori e delle loro famiglie prese tra l’incudine dei politi magna magna e il martello del pseudo comitato di si fa portavoce chi non sa minimanente cosa significhi andare a lavorare
….Pisano sguinzaglia le sue maestranze dopo che , per anni, se ne è altamente fregato degli operai e di chi viveva intorno a quell’Avvelenatoio Autorizzato.
Non è possibile che a subire gli errori di tutti siano. I lavoratori, anello debole della catena. La proprietà menefreghista, le istituzioni “distratte” i comitati più strumentali che reali interessati capitanati da personaggi a dir poco…ambigui. Uno squilibrio che porta verso il dramma. Chi ha la pancia piena non crede a chi sta’ digiuno!