Il Comitato Salute e Vita ha presentato anche il calendario di 10 appuntamenti nei quartieri dei tre comuni di Salerno Baronissi e Pellezzano. Per avviare il processo di delocalizzazione sindacati e lavoratori spingono per la riapertura parziale dell’opificio in via Dei Greci ma Lorenzo Forte non è d’accordo. Posizioni discordanti anche sugli ultimi controlli dell’Arpac che secondo lavoratori e sindacati hanno avuto un esito positivo.
Salerno: Comitato anti-fonderie presenta ricorso a Strasburgo
Ricorso alla Corte Europea per la violazione dei Diritti dell’Uomo. È l’ultima mossa del Comitato Salute e Vita per tutelare i cittadini che vivono nell’area delle Fonderie Pisano. Al momento sono cento le sottoscrizioni al ricorso collettivo preparato dallo studio legale di Roma Saccucci Fares, lo stesso che ha portato l’Ilva di Taranto dinanzi alla Corte di Strasburgo.
8 Commenti
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Una domanda per la redazione: Ma il signor Lorenzo Forte dove lavora? Sa cosa significa per 100 famiglie perdere il lavoro?
Mi ricordo di lui alcuni anni fa quando era schierato con Rifondazione Comunista e difendeva il lavoro e i lavoratori. Ora per lui conta solo la salute, il lavoro e i lavoratori possono morire. Giusto, da condividere la tutela della salute ma prima deve lottare in testa al corteo degli operai per accelerare la delocalizzazione.
Solo così difenderà veramente la VITA dei cittadini della zona, e la VITA dei lavoratori e dei loro familiari
è quello fanno ricorsi e controricorsi inutili
l’altoforno per il metallo
non capisco sto fatto della delocalizzazione cioe loro non possono morire ma devono morire altri non sarebbe il caso di lottare per la messa in regola del impianto
A detta loro costa meno delocalizzare e rifare l’impianto da 0 .
Anche se probabilmente qualcuno che ha comprato casa a basso prezzo ne vuole approfittare per farsi qualcosa di soldi.
la domanda posta è inutile, perchè i primi ad accendere gli animi senza calcolarne le conseguenze sono stati proprio tali…strilloni! Poi, con un minimo di onestà intellettuale, si dovrebbero raccontare i fatti senza fare i tifosi; e valutare gli eventuali danni senza essere disonesti….perchè c’è anche (non solo) gente che è morta perchè fumava e beveva allegramente, gente domiciliata altrove…ma oggi fanno comodo i ricorsi collettivi e le tessere !
Non è possibile che a subire gli errori di tutti siano. I lavoratori, anello debole della catena. La proprietà menefreghista, le istituzioni “distratte” i comitati più strumentali che realmente interessati capitanati da personaggi a dir poco…ambigui. Uno squilibrio che porta verso il dramma. Chi ha la pancia piena non crede a chi sta’ digiuno! Ne comitati Ne sindacati, sopratutto!
fate prima ed è più economico.
Quante famiglie sono ?
10
Mandateli a Matierno o a San Mango là c’è aria buona.