Si tratta soltanto di un esempio di buona sanità a Roccadaspide, ma non dell’unico. Conoscendo profondamente la materia, Auricchio ricorda che nonostante il decreto n. 33/2016 del Commissario Regionale di fatto chiude l’ospedale di Roccadaspide, riducendo i posti letto da 70 a 20, il presidio ospedaliero offre “adeguata e puntuale assistenza sanitaria ad oltre 22 comuni, disseminati su un territorio di circa 800 Km quadrati, interamente montano e con una utenza di ben 57 mila abitanti. Il presidio eroga prestazioni di assoluta eccellenza, e negli anni si è contraddistinto sempre in positivo, non è mai stato coinvolto in casi di mala sanità, si trova in un’area complessa e difficoltosa, con una viabilità che è assolutamente vergognosa e con una popolazione prevalentemente anziana”.
Auricchio ricorda che l’ospedale di Roccadaspide rappresenta l’unico riferimento sanitario di un territorio che è completamente sfornito di strutture o cliniche convenzionate. “Una struttura che è una delle poche, forse l’unica, tra i presidi ospedalieri ad avere tutte le certificazioni di cui al D.M. n. 70/2015 e alla L. 46/90, con una media di occupazione dei posti letto che è pari al 94%, e dove il più vicino ospedale dista ben 47 Km e dagli altri comuni 75, 80 Km”. Infine con amarezza il vicesindaco rocchese sottolinea che vengono di contro potenziati ospedali cadenti, in massima parte inagibili, inidonei, alcuni dei quali addirittura ubicati in vecchi castelli e conventi del 1.300, che sono distanti tra loro pochi chilometri e che raggiungono una occupazione di posti letto pari neanche al 70%.
“Voglio davvero sperare ed augurarmi – conclude Auricchio – che il buon senso prevalga e che ci sia una pronta modifica del decreto commissariale, così come abbiamo prontamente proposto con un emendamento inviato alla Regione Campania, affinché questo territorio non venga ulteriormente penalizzato”.
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