Sono state coinvolte anche alcune scuole, associazioni e parrocchie. “Ci sembrava fondamentale – spiega don Pasquale Martino, direttore dell’Opera Salesiana di Salerno – far sentire la nostra vicinanza ad un salesiano che è rimasto accanto ai ragazzi, rischiando la propria vita sotto le bombe. Avrebbe potuto fare scelte diverse, andare via, trasferirsi in un posto sicuro. Sappiamo che quanto raccoglieremo andrà, fino all’ultimo centesimo, realmente alle gente stremata dalla guerra, senza intermediazioni. Sarà lui stesso a portare gli aiuti lunedì 3 ottobre, al suo rientro in Siria. Invitiamo tutti i cittadini di Salerno a partecipare. Abbiamo realmente la possibilità di non restare indifferenti dinanzi a quanto sta accadendo dall’altra sponda del Mediterraneo”. Don Simon Zakerian rimarrà a Salerno anche domenica 2 ottobre e celebrerà la messa presso la chiesa di San Giovanni Bosco alle ore 10 ed alle ore 12.
La comunità salesiana di Damasco offre un servizio prezioso ed importante alla popolazione siriana, in particolare in questo momento drammatico. Anche qui, come ad Aleppo, le attività sono state ben animate ed organizzate, supportate dalla presenza di animatori e collaboratori e frequentate da circa 900 giovani provenienti da aree anche molto lontane dalla città. In virtù del numero particolarmente elevato di partecipanti, i ragazzi sono stati divisi per fasce d’età, assegnando giorni precisi per lo svolgimento delle attività, ospitandoli dalla mattina fino alla sera e offrendo loro ogni giorno pasto e trasporto. La situazione è tuttavia peggiorata notevolmente negli ultimi tempi, diventando più instabile e insicura. Anche lì gli effetti della scarsità di acqua, dei tagli all’elettricità, del carovita e della mancanza di lavoro pesano sulle condizioni di vita della popolazione, che sempre più numerosa decide di lasciare il paese.
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