La sanità in Campania viola tutte le regole della Riforma Madia, a cominciare dalla nomina dei direttori generali per finire al piano ospedaliero regionale e ai singoli atti aziendali che ne derivano.
E la bozza di piano dell’Asl, messa a punto da un direttore nominato in contrapposizione ai criteri stabiliti dalla Legge Madia, è l’esempio di come in Campania esista solo la Legge De Luca.
Il M5S ha chiesto più volte alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di impugnare la legge regionale della Campania sulla nomina dei direttori generali in sanità, ma Renzi ha dimostrato ancora una volta come sia semplice barattare il sostegno alla campagna referendaria con le richieste illegittime e incostituzionali dell’ex sindaco di Salerno.
Il premier rottamatore ha lasciato così che in Campania la sanità venisse gestita a piene mani da chi di Salerno ha fatto una città clientelare e cementificata.
Prima era De Mita a dettare legge. Oggi c’è De Luca, ma la musica non cambia: chiudono i reparti e si favoriscono le case di cura private.
Però il cabarettista lucano propaganda la sua sublime arte di governare e risolvere i problemi tanto che, anche quest’anno, abbiamo esaurito i fondi e tra poco le prestazioni sanitarie saranno a pagamento per il secondo anno consecutivo. Poi la colpa era di Caldoro, ma lui cosa ha fatto? Peggio. Se a questo metti che le ecoballe sono ancora dove erano e che Cantone sta indagando sull’impianto di compostaggio di Salerno e la procura sul Crescent, per citarne alcuno, ti rendio conto che il suddetto cabarettista è un elemento irrinunciabile per il PD, un altissimo profilo.
Ma veramente siamo una republica delle banane? Possibile che un prepotente può fare e disfare a suo piacimento ed a pagare sono i cittadini?