Era il fotografo dell’attore salernitano Yari Gugliucci, lo stesso artista ha lasciato un maessaggio sulla sua bacheca Facebook: «Vi prego di non chiamarmi, almeno per il momento grazie a tutti».
Ha lavorato per l’Università degli Studi di Salerno fotografando la Stazione Marittima disegnata da Zaha Hadid. Un artista con un curriculum alle spalle di mostre a livello nazionale. Amava raccontare nei suo scatti la Salerno che non c’è più. Immagini forti e suggestive. Sabato scorso l’ultimo suo reportage d’autore per la mostra di Matteo Fraterno alla Verrengia. Questa mattina alle 12, a Santa Lucia, i funerali
ti conoscevo da ragazzo quando tra i primi a Salerno ti facesti i capelli biondi e noi volevamo emularti. Le giocate a pallone dove c’era anche tuo fratello nei vicoli dietro al trani. Poi ci siamo persi di vista e da allora tra partenze ed arrivi, tra un passo svelto e uno sguardo, non mancava quel “ciao” e quel sorriso.
Che generazione sfortunata la nostra! Mi raccomando dovunque stai mandaci una foto di Antonio che canta e suona e di Jan in qualche corte che protesta. E Salerno si sente ancora più sola. Ciao