“La sua satira, la ricerca, il lavoro sulla scena, la sua poliedrica attività artistica restano l’eredità di un grande italiano nel mondo”.L’autore di “Mistero buffo” aveva vinto il Nobel nel 1997.Tre anni fa era mancata la moglie Franca Rame, con la quale aveva condiviso carriera artistica e passioni politiche.
“Non c’è intellettuale, poeta, scrittore, drammaturgo, attore cui io sia più legato che a Dario Fo. E gli sono debitore per l’appoggio e la protezione. Dario Fo e Franca Rame non mi hanno mai fatto mancare il loro sostegno e la loro vicinanza. Mi sono stati incondizionatamente vicini. Amici veri, famiglia che, nonostante la mancanza di assiduità, è sempre stata attenta a quello che mi accadeva. Sempre pronta, anche con un semplice sms, a dimostrarmi che non ero solo, che loro due c’erano”. Lo scrive Roberto Saviano su Facebook. “L’affetto disinteressato, quello che in cambio non vuole niente, quello fatto di poche parole, è quanto di più prezioso si possa incontrare nella vita – aggiunge -.
Il dolore che provo ora è grande e smisurata è la riconoscenza verso un genio vero, non solo del teatro e della letteratura, ma soprattutto della vita”. Nel post lo scrittore di Gomorra allega alcune foto, che immortalano un quadro che Dario Fo dipinse per lui. “Mi ci riconosco – scrive -. Mi ha ritratto pensoso, ma immerso nei colori e… senza scorta”.
Io non piango,Oriana Fallaci ebbe il coraggio di dire che Dario Fo è stato un fascista nero,per poi diventare un venduto comunista rosso che dava del fascista a Berlusconi.
Neppure io piango, per me era solo un ipocrita sopravvalutato e falso.
Che pochezza d’animo in una città che si SUPPONE europea.Ahimè la “PROVINCIALITA'”supera di gran lunga ogni piccola tendenza all’EUROPEISMO.
brutta cosa la censura ..
finché ci sarà questa censura questo personaggio continuerà ad essere santificato purtroppo..ma questo fa parte del personaggio stesso