Le donne e i bambini spesso corrono i più grossi pericoli proprio nel luogo in cui dovrebbero sentirsi più al sicuro: la propria casa e la propria famiglia, dove le vittime subiscono una violenza fisica e psicologica e diventano incapaci di prendere decisioni e di proteggersi per paura di ulteriori ripercussioni, come è accaduto alla moglie e ai figli dell’operaio salernitano, costretti a subire un calvario durato due anni”. È quanto dichiara Imma Vietri, coordinatore regionale del Dipartimento Tutela delle Vittime di FdI-An.
“Le donne e i bambini vittime di questa violenza così subdola e meschina – aggiunge – hanno diritto alla protezione da parte dello Stato, anche all’interno delle mura domestiche. La violenza, purtroppo, viene commessa laddove la legge, le autorità, il sistema giudiziario condonano o non la riconoscono come reato. Ora che le strategie di lotta alla “violenza domestica” stanno diventando più chiare, non ci sono più scuse per la mancanza di azione”.
abbiamo preso tutti le MAZZATE da piccoli, e nessuno ha mai mosso un dito. pero’ alla fine c’è sempre il detto: mazz e panell fann e figl bell !!!