L’unica strada da percorrere per la proprietà porta alla dimostrazione che una ripresa, anche parziale, della produzione nell’attuale sito di via Dei Greci a Fratte sia fondamentale per preservare le commesse di lavoro e con esse i livelli occupazionali attraverso poi la delocalizzazione. In pratica la proprietà vuole evidenziare al giudice per le indagini preliminari che non ci potrà essere una delocalizzazione se non riaprirà l’attuale fabbrica, sperando così di fargli cambiare posizione dopo il parere negativo espresso giovedì.
Una seconda strada giudiziaria porta all’appello al Tribunale del Riesame ma questa è senza dubbio più lunga. In attesa della pronuncia, i lavoratori rischiano di perdere il posto e gli eventuali ammortizzatori sociali. In queste ore l’avvocato Gugliemo Scarlato, legale della famiglia Pisano, deciderà quale percorso intraprendere.
Questa mattina i sindacati si sono recati in Regione Campania per discutere della richiesta di cassa integrazione che, al momento, resta ancora incerta.
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Ancora questa farsa con padri di famiglia ridotti allo stremo e pseudo difensori dell’ambiente,cavalcatori di tigri di carta,alla ricerca perenne della visibilita e considerazione mascherando il fatto che nella vita non hanno mai lavorato e fatto un cazzo….dove stavano negli anni scorsi quando la fonderia lavorava a pieno ritmo e gli amministratori scorsi iniziavano a dilettarsi con la “salerno europea”….sto con gli operai e le loro famiglie senza alcun dubbio
LA fonderia Pisani non inquina???
Che è una barzelletta???
Pisano cacci i soldi e paghi gli operai. INtanto ha gia perso 6 mesi per la “fintissima” delocalizzazione, ma i giudici non sono cretini
Ma operai e sindacalisti che protestano hanno avuto almeno l’accortenza di leggere perchè il giudice ha rigettato l’instanza di dissequestro, confermando ancora una volta le ipotesi della procura?
Evidentemente gli ennesimi controlli (annunciatissimi) non sono andati così bene come vogliono farci credere.
Quindi il generico uomo proveniente da marte a chi dovrebbe credere ?
A propietà/sindacati/operai con il loro carico di interessi oppure ad un giudice della repubblica ?
Incredibile poi lo stuolo di politici che continua ad insistere per una riapertura dello stabilimento a Fratte : la fonderia inquina al di la dei livelli consentiti, non hanno autorizzazione valida, non hanno uno straccio di piano di delocalizzazione, non hanno un accordo con un altro territorio per delocalizzare ed insistono per riaprire.
Questo è proprio il paese dei balocchi….
Tra un mese imagurazione del centro commerciale. Trent anni di denucie, almeno come dice il comitato d affari, e indagini, sequestri iniziano guarda caso proprio in concomitanza coi lavori del centrocommerciale. Di corrotti e corruttori ne abbiamo conosciuti ne conosciamo e ne conosceremo. Oggi i comitati plaudono alla giustizia, ma all inizio furono loro a gridare alla vergogna e ad una magistratura assente. Invece di ringraziare la magistratura ringraziate le pressioni arrivate dall alto. Io sono con gli operai fino alla fine.