I k.o. a seguire col Napoli in Coppa Italia, a Catania e in Europa League in casa coi bulgari del Ludogorets hanno acceso una miccia già innescata da tempo. Così in seimila si sono ritrovati a Piazza Maresciallo Giardino per un corteo di protesta con lo slogan “Libera la Lazio” a fare da collante. I seimila si stanno dirigendo verso lo stadio, dove però non sembra ci sia stata l’affluenza sperata dagli organizzatori della protesta: a sabato erano appena 14mila i biglietti acquistati: si dovrebbe arrivare a circa 40mila presenti. Tensione alle stelle, con Lotito annunciato silente in tribuna e con Reja che ha chiesto ai tifosi di sostenere la squadra in un momento delicatissimo della stagione..
DENTRO LO STADIO — Tensione alle stelle, con Lotito annunciato silente in tribuna e con Reja che ha chiesto ai tifosi di sostenere la squadra in un momento delicatissimo della stagione… Dentro lo stadio è andata in scena così la contestazione, ma la squadra è stata supportata e sostenuta durante il match, con cori intervallati da slogan contro il presidente. Come promesso all’ingresso delle squadre i tifosi hanno mostrato migliaia di cartoncini bianchi con la scritta “Libera la Lazio”. All’arrivo in tribuna, fischi da tutto lo stadio per il presidente Lotito. Numerosi striscioni contro il presidente Lotito: “Lotito ladro di sogni”, “Lotito vattene”, “O noi o lui”, “Sei come Cimabue fai una cosa e ne sbagli due”, Il coro ricorrente: “Caccialo via tribuna caccialo via”. Lotito siede impassibile tra il ds Igli Tare e il presidente della Lega Serie A, Maurizio Beretta. Intorno a loro una robusta scorta della Digos, per evitare problemi in mezzo a tanta tensione.
LOTITO REAGISCE — Lotito ha aspettato la fine del match, vinto 3-2, per rispondere a Sky: “Il presidente Beretta mi ha chiamato ed è venuto a sedersi accanto a me per solidarietà. Io penso che qui mi si chieda di vendere la Lazio, ma sappiano tutti che non ho intenzione di vendere e lascerò la società a mio figlio. Cosa posso rispondere? Quello che conta è fare una critica costruttiva, è chiaro che si può sempre migliorare, ma lo si può fare senza far saltare la società. Non ho nessuna preoccupazione e non ho intenzione di vendere la società, ben vengano le critiche costruttive. Nel 2004 io ho messo circa 150 miliardi di vecchie lire personali per prendere 1070 miliardi di debiti. La società non è scalabile, è il messaggio che do a chi vuole che venda. Ho dotato la società di una televisione e di una radio ho ristrutturato tutta Formello, la società ha il ranking più alto per il settore giovanile, abbiamo vinto due Coppe Italia, una indimenticabile che passerà alla storia ed infine una Supercoppa”.
Fonte Gazzetta dello Sport
Foto LazioNews.Eu
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