Il modello di gestione, che vede da una parte un soggetto creato ad hoc, la Fondazione Ravello, e dall’altra gli Enti e le Istituzioni pubbliche coinvolte, dialogare quotidianamente in sinergia e unità di intenti, sta dando i risultati sperati e promessi: Villa Rufolo, passo dopo passo, lavoro dopo lavoro, progetto dopo progetto, risplende di nuova luce. Sembra quasi di rivivere il periodo aureo di Sir Francis Nevile Reid, il periodo del suo attaccamento a questo monumento che lo portò giorno dopo giorno a curarlo, migliorarlo e abbellirlo.
Dopo la prima fase della progettazione e della micro manutenzione, alla quale ha fatto seguito la fase dei grandi interventi che ha interessato i corpi di fabbrica e le infrastrutture con la realizzazione e il completamento degli impianti, il restauro delle facciate, la climatizzazione degli ambienti, il restauro della Torre Maggiore e delle sale superiori e il restyling dei giardini, sono partiti i lavori di restauro e valorizzazione del Belvedere. Sotto il pergolato realizzato due anni fa, si è aperto un nuovo cantiere che sta interessando le colonne, le sedute e l’intera struttura perimetrale dell’affaccio più famoso di Ravello.
“Stiamo lavorando alacremente su più fronti – conferma il direttore Secondo Amalfitano – per valorizzare altri luoghi della villa. È recentissimo il rinvenimento di ulteriori strutture interrate che sono al vaglio dei funzionari della Soprintendenza; all’intera Istituzione Soprintendenza rivolgo un sentito grazie, anche a nome di tutta la Fondazione Ravello e dei suoi Organi, per la straordinaria sinergia e unità di intenti che, credo, sia più unica che rara. Speriamo a breve di poter annunciare l’apertura di altri cantieri che renderanno ancora più bella e attrattiva Villa Rufolo”.
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