Il passo in avanti dell’indagine, che a fine gennaio aveva già individuato assunzioni amministrative attraverso gare d’appalto costruite su misura per diversi parenti interni (otto gli indagati lo scorso aprile), è arrivato quando il pm Amedeo Sessa ha preso per credibili due lettere dettagliate – questa inchiesta vive di lettere dettagliate fin dall’inizio – inviate ad agosto e settembre alla procura, all’Autorità nazionale anticorruzione di Raffaele Cantone, alla Corte dei Conti, ai carabinieri, alla finanza, al quotidiano locale “La città” e al sito “Cronache della Campania”.
Il procuratore ha deciso di chiedere riscontri sulle ipotesi di reato avanzate nelle missive nei confronti di tutti i “citati”. Il rettore Tommasetti, sì, oggi si dice tranquillo, “tutto sarà dimostrato per quello che è”, ma da aprile è indagato insieme al direttore generale per falso e abuso d’ufficio (le assunzioni amministrative) e la nuova lista nera del nepotismo salernitano agita il sonno di diversi baroni.
LA REPLICA DEL RETTORE IN UNA NOTA. «In riferimento a quanto pubblicato in data odierna da un noto portale di informazione nazionale, sento l’esigenza di chiarire, a tutela dell’immagine dell’Ateneo, i fatti narrati. Il 7 novembre scorso abbiamo ricevuto dalla Procura di Nocera la richiesta di acquisizione di atti relativi a 11 posizioni, riferite a bandi per assegni e dottorati di ricerca. L’Amministrazione, il giorno 18 novembre, ha inviato alla Procura la documentazione richiesta, attingendo la stessa dalle proprie banche dati e chiarendo che, per alcuni dei nominativi indicati, non è stato rinvenuto alcun tipo di rapporto contrattuale con l’Ateneo, né alcuna relativa documentazione».
«Tralasciando ogni valutazione sulla circostanza che si tratta di indagini scaturite da esposti anonimi – aggiunge Tommasetti – ribadisco la massima disponibilità, mia e dell’Amministrazione, alla collaborazione con gli organi inquirenti, nella convinzione che, qualora emergessero elementi di irregolarità, l’Ateneo non potrà che trarre beneficio dallo svolgimento dell’attività di indagine. La nostra azione di governo rimane come sempre improntata alla trasparenza, alla difesa del merito, alla tutela dell’Istituzione.
Inviterei le Autorita’ a controllare anche la regolarita’dei corsi legati a medicina , terapista della riabilitazione, infermiere professionale etc. Le famiglie spendono soldi per essere prese in giro da certi personaggi.
Quando si fa chiarezza è un bene per la collettività, meglio ancora se le indagini si allargano. all’operato di tutti …..Ormai la moralità ed integrità delle nostre istituzioni è affidata alle mani di bravi e laboriosi giudici..
L’Università di Salerno è sempre andata avanti così ma non da adesso, già coi lontani anni ’70.