La moglie del fruttivendolo ha anche fatto sapere di essere pronta ad adottarla. Stamattina, a notare il “fagottino”, è stato il titolare del negozio di frutta; l’uomo, un 50enne, stava alzando poco dopo le 7 la saracinesca quando ha visto una coperta adagiata sopra un banco vuoto della frutta. Ha quindi scoperto con emozione che al suo interno vi era avvolta una neonata; la piccola, di carnagione chiara, con il cordone ombelicale legato con un laccio di scarpe, non si muoveva.
Il commerciante l’ha scaldata e ha chiamato i carabinieri; poco dopo è giunta una pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Casal di Principe. I militari hanno raccolto la piccola che era cianotica; così, per paura che potesse morire, l’hanno condotta d’urgenza nella struttura sanitaria senza attendere l’ambulanza del 118.
Al Pineta Grande Hospital l’equipe guidata dal dottor Lucio Giordano, responsabile del dipartimento di Terapia intensiva neonatale, ha subito accolto con amore la piccola, che pesa 3.160 kg e lunga 52 cm; i due militari, intanto, hanno atteso con ansia che la piccola delle segni di vita prima di lasciare l’ospedale. La moglie del commerciante si è detta disposta ad adottarla.
“Vorrei prenderla con me”, ha detto. Per tutta la giornata i carabinieri hanno sentito testimoni per capire se qualcuno avesse visto chi ha abbandonato la piccola o sapesse di donne incinte residenti nei dintorni del negozio di frutta; gli investigatori hanno provato a contattare anche operatori ecologici passati in zona per lavoro. Al momento non è possibile stabilire la nazionalità della bimba. Si spera in qualche indizio che possa giungere dalle molte telecamere di sorveglianza presenti nelle vicinanze del negozio di frutta, anche se nessun impianto punta direttamente verso l’esercizio.
I militari continueranno anche domani a visionare i filmati per trovare qualche traccia utile; di certo chi l’ha abbandonata lo ha fatto poco prima che aprisse il negozio, altrimenti, con il freddo di questa notte, la bimba sarebbe morta. In un caso analogo, avvenuto nell’aprile 2015, una telecamera riprese una donna con il volto parzialmente coperto mentre deponeva la neonata per poi fuggire; i sospetti si concentrarono su una rumena che viveva nelle vicinanze, ma gli accertamenti non hanno dato esito.
E’ la seconda volta, in un anno e mezzo, che a Villa Literno avviene un fatto simile: nell’aprile del 2015 un’altra bimba nata poche ore prima fu abbandonata vicino a un cassonetto dei rifiuti, in Corso Umberto, strada del centro. La piccola fu trovata da un operatore ecologico e salvata da due agenti della Polizia di Stato che la portarono, anche in quel caso, alla clinica Pineta Grande; medici e infermieri la chiamarono Emanuela.
fonte ANSA
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