Almeno mille gli esami sospetti, una sessantina quelli che risulterebbero essere perfettamente uguali. Secondo le prime indiscrezioni, i candidati furbetti avrebbero «taroccato» le prove in tutti e tre i giorni: dal compito di penale a quello di civile per finire alla stipula dell’atto. Avrebbero dunque utilizzato le stesse parole e gli stessi concetti, ma sarebbero state individuate anche le fonti sul web dalle quali i praticanti avvocati avrebbero copiato i testi.
Nella sessione delle prove scritte 2015, quella che adesso è al vaglio della Procura di Nocera – ricorda il quotidiano La Città oggi in edicola- , vi furono anche quattro espulsi. Quattro candidati che erano riusciti a eludere i controlli a campione del metal detector e che poco dopo l’avvio dell’esame di abilitazione alla professione di avvocato furono sorpresi in aula con gli smartphone accesi, che consentivano sia di chiedere consigli ad amici o familiari sia di consultare le banche dati del web per svolgere al meglio le prove scritte. Gli esaminatori adottarono la linea dura, escludendoli dalle selezioni e obbligandoli così a riprovare l’anno prossimo, dopo altri dodici mesi da praticanti.
Se ci sono davvero figli di magistrati allora verrá archiviato tutto di sicuro…..